Il complesso monumentale della Torre del Gallo e della Villa La Gallina, posti sulla sommità del poggio che domina i colli d'Arcetri, hanno origini assai lontane.Un castello fortificato, posto in posizione strategica rispetto alla sottostante città, fino dal secolo IX occupava quella sommità dove oggi sorge il complesso della Torre del Gallo. Per la loro particolare ubicazione che sovrasta la città offrendo la visione di uno dei panorami di Firenze fra i più suggestivi, il castello della Torre del Gallo e la Villa della Gallina sono stati degli edifici nei quali si sono svolte alcune delle più importanti vicende della storia fiorentina.Villa la Gallina , entrò in possesso della famiglia Lanfredini nel 1427, anno in cui venne istituito il primo catasto censuario della Repubblica Fiorentina. Essa, tra il 1634 e il 1642 ospitò, in più occasioni Galileo Galilei che, segregato dal Sant'Uffizio nella casa di Pian dei Giullari, fin lì saliva per i suoi studi assieme ai suoi discepoli gradito ospite della famiglia Lanfredini . Dopo il 1741 con la morte del cardinale Lanfredini, la Torre del Gallo, la Gallina passarono per le mani di diversi proprietari finchè, nel 1849, pervennero in proprietà, mediante acquisto, al conte Gustavo Galletti il cui figlio Paolo, divenutone proprietario nel 1872, in omaggio alla tradizione che voleva la presenza nel castello di Galileo, vi sistemò un museo che raccoglieva un'importante collezione di memorie galileiane. Nei primi anni del novecento, il castello della Torre del gallo e Villa la Gallina vennero acquistati dall’antiquario Stefano Bardini che, secondo la moda dell’epoca, restaurò in stile medioevale quell’antico complesso negli stilemi del secolo xv. La Gallina divenne, allora, una villa prestigiosa che, così ristrutturata, nel 1937, per i tempi di allora, ebbe l'alto onore di ospitare il principe di Piemonte con la consorte. Ancora delle vicende belliche a distanza di quattro secoli furono determinanti nella sorte del complesso della Torre del Gallo e della Villa La Gallina e, questa volta assai più negativamente che nel secolo XVI. Nel 1957, quando Stefano Bardini tornò in possesso dei due complessi immobiliari vendette quelle sue proprietà che, non più restaurate in seguito, caddero in uno stato di fatiscenza che sempre più si propagava con l'avanzare del tempo.Nel 1985 la villa è stata acquistata dalla nostra famiglia. Dopo attenti studi e grazie ad una operazione di recupero abitativo, attuando una ristrutturazione e rivitalizzazione della struttura, e attraverso un'accurata opera di ripulitura e di ricostituzione delle colture e del giardino, l’abbiamo riportata alla luce così come merita una villa di questa importanza storica.